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Addio Vivienne Westwood, regina della moda inglese e rivoluzionaria da sempre

BUY LESS, CHOOSE WELL AND MAKE IT LAST, sono queste le parole che dominano la pagina del sito ufficiale del suo brand alla voce sustainability. Perennemente fuori dalle righe con uno stile unico che ha portato il punk sulle passerelle più famose del mondo, Vievienne ha impresso il suo nome sulla storia della moda e ha usato la sua voce per trasmettere messaggi mportanti.



Distinguibile e carismatica ha lottato per parlare di sostenibilità in un settore, quello della moda, che specialmente negli ultimi anni ha assunto ritmi incalzanti con tendenze passeggere e sprechi di ogni tipo. Comprendendo l’urgenza della lotta al cambiamento climatico ha creato Ready-to-Wear collections realizzate fino al 90% con materiali a basso impatto, dal cotone riciclato, passando per i prodotti vegani o l’uso di lino coltivato senza pesticidi e l’impiego della canapa, Vivienne Westwood ha cercato soluzioni costruttive per rendere la sua produzione meno dannosa possibile.


Molto presente anche in fatto di Corporate Social Responsibility la stilista inglese è scesa in piazza insieme ai giovani dei Fridays For Future, dando un supporto concreto a ONG, centri di

beneficenza e associazioni tra cui Amnesty International e War Child and Liberty.

Nel 2013 ha disegnato il suo “Save the Arctic” logo e nel 2015 ha lanciato una campagna contro le trivellazioni e la pesca industriale nell’area. La fata madrina del punk si definiva stilista ed attivista, insieme, perché per lei la moda era un veicolo. Se ne va senza vedere un mondo migliorato, ma se ne va lasciando in tutti una riflessione: non è mai troppo tardi per innovare e con impegno si può fare la differenza.



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